MATTARELLA INVOCA L'UNITA' EUROPEA... - ETTORE LEMBO NEWS

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Mattarella invoca
l'unità Europea,
l'Italia è divisa come
prima del 1861
e l’ex ministro
della difesa denuncia
inutilmente
lo "Status Quo".

Le parole altisonanti del Presidente della Repubblica, in questi giorni hanno posto l'attenzione ad una unità dell'Europa che sembra proprio nessuno voglia.
Quella Europa che tutti i partiti dichiarano di volere con forza, ad eccezione di qualcuno, forse per raggranellare qualche voto dal momento che siamo in piena campagna elettorale, che per convinzione.
Di sicuro il popolo non vuole questa Europa unita solo da interessi monetari e fortemente divisa su tutto, dove gli interessi prevalgono.
Ma mentre ascoltiamo i grandi richiami all'unità europea, bisogna chiedersi se l'Italia dopo il 1861 ha trovato veramente quell'unità voluta, o è rimasta divisa nella sua provincialità in stati inconsistenti dominati e regnati da Potenze straniere come allora l'Impero austro-ungarico, la famiglia dei Borboni, il Papa nello Stato della Chiesa avente come città più importante Roma, la Francia e così via.
Certo, molti regnanti e potenze straniere si son trasformati, altri sono scomparsi, altri sono rimasti.
E' l'Italia?
Forse sotto alcuni aspetti, molto pochi per la verità, qualche cosa si è unità, perdonate il vuoto di memoria ma non riusciamo a ricordarci cosa, qualche cosa è rimasta divisa, regione e statuti regionali, o dopo averla unità si è fatto di tutto per dividerla nuovamente, sanità docet, tante altre cose, forse le più importanti, come l'economia, rimane di pertinenza degli stati regnanti, che oramai dicono di chiamarsi Europa, o altre potenze. Ma è forse per buona pace dei governanti che amministrano l’Italia che con la frase " c'è lo chiede l'Europa" zittiscono i malumori popolari.
Ma fino a quando?
Persino le elezioni politiche, che tutti gli italiani immaginavano fossero uguali in tutta Italia, non lo sono, dividendo cosi’ anche il momento più importante della  democrazia.
A scoprirlo, un ex Ministro della Difesa, la Dott.ssa Elisabetta Trenta, che a spese proprie, insieme all'Avv. Lucio Cotturone, si è vista accettare il simbolo, per concorrere alle indette elezioni politiche del 25 settembre, in alcune regioni e rifiutarlo in altre.
Tralasciando le motivazioni tecniche, brillantemente illustrate ed evidenziate dal legale, avv. Cotturone, in una apposita conferenza stampa, l'esclusione a macchia di leopardo, rimane certamente un problema importante divisivo e discriminante per tutti gli elettori.
Ci si chiede infatti perché l'elettore di una regione può votare il simbolo e quindi fare concorrere coloro che sono in lista, mentre magari l'elettore della regione accanto non può farlo perché un giudice del tribunale di quella regione ha così deciso?
Un attacco durissimo all'unità democratica nazionale, quello denunciato dalla dott.ssa Trenta, a prescindere da ogni simpatia o antipatia per l'appartenenza politica del ex Ministro.
Non è un caso infatti che le elezioni del 25 settembre, siano delle elezioni che faranno a lungo discutere e che hanno dato adito a tanti di presentare numerosissimi ricorsi che potrebbero inficiarne i risultati, oltre che per il modo anomalo cui sono state indette.
Il periodo inconcepibile, essendosi svolte  in piena estate ferragostana, alcune importantissime funzione, come la raccolta delle firme, una legge elettorale che non corrisponde per nulla al nuovo disegno costituzionale, la validazione di simboli a regioni alterne, ed altro, lasciano numerosi dubbi sugli elettori che troveranno riscontro in vario modo, astensionismo ed annullamento della scheda.
Una tornata elettorale che quindi sembra favorire solo alcuni.
Bisogna riconoscere, in questo caso, il merito alla ex Ministro della Difesa nell' l'aver evidenziato come l'Italia stia tornando al periodo di prima dell'Unita d'Italia. Ci chiediamo quindi se la farsa di invocare l'unità europea serve forse per non prendersi responsabilità di decidere, davanti al popolo, permettendo così ad i vari regnanti, di potere decidere.
Ci stupisce poi il fatto che la dott.ssa Elisabetta Trenta, da ex ministro della Difesa, con uno dei ruoli più importanti tra i ministeri di uno Stato, sia stata destinata, stranamente, verso  l’oblio.
Ci chiediamo infatti come sia possibile che la conferenza stampa, da Lei indetta, oltre che come candidata, in veste di Ex Ministro della Difesa, ruolo determinante per uno Stato come l'Italia, in un momento dove la tenuta sociale, la sicurezza e la democrazia sembrano essere messi in forte discussione non sia stata tenute nella dovuta considerazione dai grandi media?
Media che danno spazio rilevante a ex ministri che, a furore di popolo, (relata refero) hanno provocato dissesti economici nelle casse dello stato, disastri economici rilevanti che hanno avuto da tutti i media un riscontro enorme,  dimostrando forse la loro più totale impreparazione ed incompetenza, e vengono invitati come fossero delle star, nei vari salotti a disquisire sulle  gravissime problematiche che affliggono l’Italia e gli Italiani.
Ovvio, senza nulla togliere alla Onorabilità di nessuno.
Eppure la denuncia dell'ex Ministro della Difesa, piaccia o no, evidenzia come è la popolazione ancora una volta, a pagare il tributo, non solo non potendo esprimere il proprio consenso a chi ritiene, ma nemmeno a scegliere la lista da cui il partito ...
Che sia un motivo in più voluto per creare astensionismo?
Vedremo una valanga di schede nulle, magari a superare le schede valide per l’attribuzione del voto?
Chissà, lo vedremo il 25 settembre.
Ettore Lembo
05/09/2022
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