UN LUNGO E CALOROSO APPLAUSO... - ETTORE LEMBO NEWS

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Un lungo
e caloroso applauso
dagli alunni delle
varie classi accoglie
la professoressa
sospesa

Una bellissima storia, realmente accaduta in Italia, contraria al clima vessatorio e divisivo che si stà vivendo ma, lo studente liceale vorrebbe raccontare il bellissimo episodio vissuto a scuola, che ha emozionato alunni e professori, non può esporsi, (paura di ritorsioni). Una falsa democrazia che viene da lontano?

Questa è la realtà che deve indurci a riflettere, infatti è ciò che è avvenuto in maniera spontanea tra studenti di un Liceo Classico Romano. Un applauso liberatorio,  spontaneo, naturale che è scaturito degli alunni di tutte le classi dove la Professoressa benvoluta ed attesa, presta il suo insegnamento. Un atto non programmato, che si differenzia dai comportamenti inumani dei tanti. Dai politicanti ad i docenti, dai presidi ad i sociologi, dagli adulti ed i meno adulti, da quella pletora di gente pronta ad additare, giudicare, condannare, ad i tanti saccensi convinti di essere depositari del verbo o di avere la verità assoluta.

Un atto di elevata umanità, dimostrata dagli alunni,  che piuttosto che essere divulgato come esempio, qualcuno ha voluto sminuire, nascondere, occultare, impedendo in vari modi, che quel gesto potesse essere diffuso, divulgato, apprezzato e portato come esempio.

Un comportamento esemplare di giovani liceali, che ancora forse non hanno quella faziosità ideologica che oggi sembra essere somministrata, e predomina in tanti casi.

Faziosità che impone il dover pensare come alcuni pretendono di imporre.

Faziosità che apre le porte alla complicità.

Un gesto che stride non solo con il comportamento di alcuni educatori, o presunti tali, che preferiscono si taccia su fatti che hanno un elevato significato umanitario come  questo spontaneo applauso collettivo, prediligendo la meschinità nascosta dietro norme di dubbia validità.

Ma oggi rileviamo anche notizie che evidenziano come nelle Università l’ideologia e la faziosità sembra prevalere.

E’ di questi giorni il caso della contestazione studentesca contro un convegno, regolarmente autorizzato, da parte di studenti indottrinati da certi movimenti che parlano di democrazia, forse non conoscendone il significato.

Che non sia un fatto isolato, lo si percepisce anche ricordando ciò che avvenne in quella stessa università, dove è avvenuto il fatto, qualche anno fa.

Era il 14 novembre 2007 quando fu impedito ignobilmente al Papa, Benedetto XVI, di tenere un suo discorso all’apertura dell’anno accademico.

Fu una lettera redatta da un docente universitario, ad innescare allora una lunga polemica, cui fecero seguito una serie di manifestazioni, alla quale si aggiunse un’altra lettera interna, il 23 Novembre, firmata da altri 67, su circa 4.500, docenti contrari all’intervento del Papa.

Dei docenti, che hanno imposto una violazione al diritto di parola, al più alto rappresentante di uno stato, per di più al più alto esponente religioso, il Papa.

Ad aggravare la violazione, si aggiunsero alla contestazione, il Sindaco di allora, Walter Veltroni, ed il Ministro dell’Università Fabio Mussi, costringendo così il 15 gennaio 2008 la Santa Sede a soprassedere all’intervento, forse dimenticando che Il passato della Sapienza inizia con Papa Bonifacio VIII, nel 1303,  con la bolla, in suprema praeminentia dignitatis, fondò lo Studium Urbis, l’Università di Roma.

Un esempio di inciviltà democratica, ma soprattutto una squallida forma di ideologia che non accetta il dialogo ma impone il proprio volere non rispettando il volere altrui.

E’ questo l’insegnamento che si vuol dare nelle scuole e nelle università?

Ma torniamo ad i fatti accaduti in questo liceo romano, riportando per intero ciò che ci ha scritto lo studente che desidera rimanere anonimo, avendo ricevuto “veti” nel diramare questa notizia.

Notizia frutto di deriva ideologica dovuta ad un obbligo vaccinale che ha diviso l’Italia?   

“Il giorno 27/10/2022 in un liceo di Roma è accaduto qualche cosa di inaspettato: un professoressa che rientrava quel giorno dopo la sospensione ed un periodo di malattia, che quindi non incontrava i suoi alunni da tempo, è stata accolta da questi ultimi insieme ad altre classi del plesso con un immenso applauso dalle finestre dei luoghi scolastici, la commozione della professoressa ha toccato i cuori di tutti gli studenti. Mentre nel mondo c’è chi continua perpetuamente a dividere, nelle scuole per fortuna ci si unisce. Ci si unisce perché siamo tutti uomini, siamo tutti uguali, l’uomo non è solo un animale più bravo degli altri, più studioso perché sa parlare, leggere e far di conto, ma perché prova emozioni. L’essere umano ha una capacità insita in lui, quella di comunicare, trasmettere emozioni, amore, come è avvenuto in questo caso.  Ciò che è accaduto spontaneamente è l’esempio concreto di cosa significa umanità, di cosa significa inclusione. Così, mentre nel mondo ci si divide, gli alunni di questa scuola si uniscono, si sostengono a vicenda rispettandosi e rispettando i docenti, senza ideologie divisive. “Sembra quasi un paesaggio paradisiaco, ma se il mondo fosse come la nostra scuola, vi assicuro che davvero sarebbe un luogo più felice.” Così dice uno degli studenti a cui ci siamo rivolti e che ci ha spiegato l’accaduto. Un momento davvero di inclusione che resterà ben nitido nella mente degli studenti, la scuola anche questo dovrebbe insegnare: la civiltà e il diritto di ogni essere umano ad essere libero di scegliere.

Le classi…”

Chissà se, e quando la scuola e l’università tornerà a insegnare, oltre le nozioni, quei valori, quei principi, che ha permesso all’umanità di evolversi ma che sembra siano andati oggi perduti.

Sembra che gli studenti del liceo stiano chiedendo proprio questo, non ignoriamo le loro richieste, gli è stato già tolto tanto.

Ettore Lembo
05/11/2022
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