Dai Colloqui per la Pace di Avvocatura in Missione,
alla realtà di oggi. Quella pace che tutti i politici e prelati
dicono di volere ma nessuno vuole;
chissà, dopo il funerale di Bergoglio…

Si è svolto Mercoledì 9 Aprile all’Hotel delle Nazioni il convegno dal titolo “Colloqui per la Pace” fortemente voluto dal Presidente di “Avvocatura in Missione”, Avvocato Canonista, Suor Anna Egidia Catenaro.
Si tratta di uno dei pochi momenti in cui si è parlato di pace, in questi tempi dove le guerre, già numerose, rischiano di allargarsi e coinvolgere il mondo.
Uno sforzo, quello per la pace, fortemente sentito da Suor Anna, al punto che già nello scorso 27 Novembre 2024 si era avuto un primo risultato importante.
Infatti, su sollecitazione dell’Associazione Avvocatura in Missione ed a seguito del convegno in Senato del 19 giugno 2024, ha preso vita in Italia l’Intergruppo Parlamentare per la pace e la diplomazia.
Quarantadue senatori della Repubblica, sui 200 eletti, hanno aderito e tra questi, i capigruppo di vari schieramenti politici sia di governo che di opposizione.
Deve tuttavia far riflettere come solo meno del 25% dei Senatori Italiani abbia aderito ad una iniziativa che avrebbe dovuto stimolare e coinvolgere la quasi totalità dei Senatori della Repubblica.
Forse il rimanente 75% dei Senatori non è interessato alla pace?
E’un quesito che ci si pone, anche perché gli sforzi profusi dall’Avvocatura in Missione, su questo tema, corrispondono al volere della popolazione Italiana che è propensa in maggioranza a trattative di pace, piuttosto che ad un improbabile forzato riarmo.
Significativo lo scollamento dalla volontà il numero dei senatori, meno del 25%, che vorrebbero la pace, contro il 45% secondo Yougov, ed anche per gli altri Istituti di ricerca, non specificati, ma tutti oltre il 44%.
Questo scollamento, pur se le rilevazioni sono un po' datate, fanno sorgere qualche legittimo dubbio sulla congrua rappresentatività in Senato.
Ed in Parlamento?
Non siamo a conoscenza ma…
Ancora più incisivo il sondaggio di Eurofocus. AdnKronos, che indica come il 78% degli Italiani sono contrari alla guerra
Tuttavia anche questi sondaggi risultano essere datati, rispetto ad oggi poiché sono fermi al 2024 o al 2023.
Ritornando al convegno del 9 Aprile, l’idea che si è avuta, e quella di essere in una passerella di molti tra i Capi Gruppi al Senato, destra e sinistra, maggioranza ed opposizione, tutti perfettamente allineati.
Non sappiamo se gli illustri senatori parlassero anche a nome dei gruppi, o forse solo singolarmente e personalmente, nel professarsi contrari alla guerra.
Sen. Malan, capogruppo Fratelli d’Italia, Sen. Gasparri, capogruppo Forza Italia, Sen. Graziano Del Rio, Pd, Sen Romeo, capogruppo Lega, Sen. Magni, groppo misto. Assente, Sen. Patuanelli.
Chiedersi quindi come mai, nel votare sia in Senato che alla Camera, sia in Italia che in Europa, a favore delle forniture di armi, al riarmo dell’Europa, sia possibile, per di più senza mai mettere sul tavolo alcuna trattativa di pace o predisporre colloqui che possano portare alla fine dei conflitti in corso, risulta essere quantomeno doveroso.
Propaganda? Non ci pronunciamo, lasciamo al lettore ogni interpretazione.
Perfettamente allineato, al “noi siamo contro la guerra, però fornire le armi è giusto” o sul “vogliamo la pace ma fornendo armi”, la posizione di chi segue l’ONU per conto dell’Italia.
L’intervento di Mons. Paglia, anche lui presente al convegno, è sembrato più indirizzato a parlare di integrazione e ONG, che di pace vera e propria.
Anche l’esimio Monsignore si è dichiarato contro la guerra.
La percezione che gli alcuni attenti osservatori sembrano essersi fatto è che le guerre, per i politici Italiani ed Europei, sembrano debbano essere trattate marginalmente, dando forse più rilevanza a temi di contrapposizione ideologica, ormai inesistenti, sulla quale si discute animatamente e che servono anche a distogliere l’attenzione dai reali problemi che affliggono gli Italiani, come salute, ordine pubblico, giustizia, economia, scuola e via dicendo, o in ciò che potrebbe estendersi in un conflitto di proporzioni assai più vaste ed effetti devastanti.
Strano che a pochi importi delle vite umane, a prescindere da quale parte stiano.
Si enunciano vittime solo da una parte, quella che qualcuno ha deciso essere la pare più debole, discriminando quelle della parte avversa, come se fossero morti di serie B.
Ci si dimentica che le guerre non scelgono chi uccidere; se soldati, donne, anziani o bambini.
Ci si riempie la bocca dei trattati, che vanno bene, forse, solo quando le nazioni sono in pace, ma giammai ed in qualsiasi guerra, vengono rispettati…
Ma ritornando alla guerra ed alla mancanza di tavoli di trattative, forse qualcuno spererebbe che una eventuale allargamento del conflitto anche all’Europa possa cancellare tutti quei problemi, principalmente di natura economica, che affliggono l’Italia e l’Europa stessa?
Non entriamo nel merito, assai complesso ma …
Interessante un sondaggio di questi giorni, appena pubblicato, che diventa di estrema rilevanza ed importanza: “I politici, l’Europa e la Pace,” condotto da “LAB 21, ricerca formazione consulenza” ed analizzato dal Prof. Roberto Baldassari.
Un sondaggio che interroga gli Italiani e ben spiega la loro posizione nei confronti delle guerre.
Esiti che inducono a riflettere sui politici sia eletti che nominati, secondo quale interpretazione la popolazione elettiva intende dare, non eleggendo direttamente i propri candidati.
Alla domanda: nel mondo ci sono in atto diversi conflitti bellici, dalla guerra Russo-Ucraina a quella tra Israele- Hamas, l’Europa dovrebbe…
- Promuovere politiche di riarmo 14,7%
- Promuovere tavoli di pace 85,3 %
Ancora più interessante la seconda domanda, cui forse i politici dovrebbero…
Molti politici Italiani, singolarmente, parlano di volere la pace, ma poi in parlamento votano per il riarmo dell’Europa. Lei è d’accordo con questo comportamento?
- D’accordo 2,4 %
- In disaccordo 97,6 %
Tenendo in considerazione le due domande precedenti, deve far riflettere tutti la terza domanda e trarne le dovute considerazioni.
Secondo Lei, i politici che parlano di pace ma poi approvano leggi per fornire armi e/o schierarsi con paesi in guerra, sono credibili?
Sono credibili 6,8 %
Non sono credibili 93,2 %
Dati che non lasciano spazio a manipolazioni o interpretazioni di alcun genere, ma che lanciano numerosi spunti di riflessione in tutte le direzioni.
Il lavoro presentato da Lab 21, che ringraziamo per averci concesso di pubblicarlo, porta la data del 24 Aprile 2025 e nella stessa giornata ci è stato consegnato.
Ciò significa che i sondaggi sono stati effettuati prima della morte di Bergoglio e comunque prima del suo funerale che è avvenuto il 26 Aprile.
Non commentiamo i dati che si rilevano dal sondaggio, lasciando al lettore ogni interpretazione, ma abbiamo voluto precisare le date, anche a seguito dei fatti accaduti il 26 che avrebbero potuto inficiare i risultati.
La dipartita di Papa Bergoglio avvenuta il giorno 21 Aprile e le conseguenti Sacre Celebrazioni Funebri del 26 Aprile, hanno fatto sì che in Italia a Roma, si riunissero i principali Capi di Stato del Mondo.
Un momento di commemorazione e di cordoglio verso la Chiesa per Omaggiare Papa Bergoglio, ma anche un momento per discutere di pace.
Così colui che sembra il più criticato dalla polita Italo Europea, Il Presidente USA Donald Trump, forse l’unico che ha sempre lavorato per una pace tra Russia e Ucraina sia prima di essere legittimamente eletto dal Suo popolo che una volta eletto, non ha perso l’occasione per aprire un dialogo con il Presidente Ucraino Zelensky finalizzato al raggiungimento di un tavolo dove si possa discutere di pace.
Incontro che tutto il mondo ha potuto osservare, quasi in diretta, e che forse potrebbe condurre, dopo una attenta valutazione, ad una eventuale proposta di accordo di pace.
Non si conoscono ad oggi i contenuti dettagliati dell’incontro, che non è stato programmato dai vari protocolli, e che si è svolto sotto gli occhi di tutto il mondo, ma lontano dalle orecchie indiscrete.
Di sicuro le affermazioni propositive che entrambi i Presidenti hanno rilasciato, escludendo ogni dettaglio, che potrebbero portare al termine di questa guerra.
Ed è quello che le popolazioni sperano, specialmente le popolazioni Russe ed Ucraine.
Significativo l’allontanamento del Presidente della Francia Macron, voluto direttamente e senza tanti complimenti, dallo stesso Presidente Trump, ritenendolo forse, ma non a caso, non più di tanto distensivo ed orientato alla pace.
Le sue dichiarazioni rilasciate nel tempo, a favore dell’utilizzo della forza, anche nucleare e la sua nota contrapposizione al Presidente Trump sono assai note.
Cosa avverrà in seguito non possiamo saperlo, tuttavia, con grande rammarico, prendiamo atto di un comportamento che appartiene alla politica attuale che induce a pensare, in maniera illusoria, il volere la pace. Ma tra il dire ed il fare… i popoli soccombono...
Ettore Lembo
30/04/2025