Conoscenti che si definiscono amici,
poi consulenti e pure mental coach?
E’ questa l’evoluzione sociale?

Amico, da amicizia, è un termine divenuto di comune utilizzo ed assai diffuso, sostituendolo a quello, forse più idoneo, di “conoscente”, che implica invece una generica conoscenza.
Ci lascia perplessi che, forse dopo aver dato qualche “consiglio” o avere espresso qualche parere, l’amico, spesso arrivi addirittura a definirsi “consulente”.
Parola che ha certamente un significato specifico ma che se utilizzato in modo improprio significa tutto e niente.
Notiamo quindi, ed è uno dei motivi di questo articolo, come diversi soggetti che conoscono personalità importanti ritenendo di esserne amici, si proclamano pubblicamente “consulenti”, non indicando in quale ambito e non avendo una specifica competenza o ruolo.
Addirittura, riscontriamo in qualche caso, alcuni personaggi che in alcune interviste si definiscono consulenti e nel momento in cui il giornalista va in approfondimento, smentiscono se stessi affermando e adducendo il fatto di non avere competenza e preparazione.
Insomma, creare confusione, sembra essere diventato un nuovo sport della società attuale.
Di esempi, se ne potrebbero fare tanti ed in diverse aree tematiche… ma, per correttezza, lasciamo al lettore il piacere della individuazione dei personaggi, sicuri che con il minimo sforzo potranno centrare il risultato e...
Certo, quando si sentono queste affermazioni, che poco hanno a che fare con la realtà, verrebbe da chiedere: consulente de che?
Giusto per usare un frasario tipico della Capitale.
Per i più raffinati ed evoluti, quelli che stanno al passo con i tempi, quelli che amano definire “smart” quel certo tipo di persone ritenute… lasciamo libera l’interpretazione evitando ulteriori precisazioni lessicali, ecco che l’esser “consulenti” termine che impone competenze specifiche e non generaliste, diventa superato ed il termine viene sostituito con “mental Coach”.
Per chiarirci un po' le idee e mettere ordine a questa “confusione”, cerchiamo di definire il significato delle parole, servendoci di un dizionario riconosciuto.
Senza scomodare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, cui oggi, tanti sembra preferiscano ricorrere, convinti di avere da questa la verità assoluta, ma utilizzando quel dizionario, una volta assai voluminoso, oggi, grazie ad internet, snello, veloce e leggero, proviamo a cercare le parole e capirne il significato dalle loro definizioni.
Amicizia: è un tipo di relazione interpersonale, accompagnata da un sentimento di fedeltà reciproca tra due o più persone, caratterizzata da una carica emotiva.
Conoscenza: riferita alla persona, è l’atto del conoscere una persona.
Ci sembrerebbe un insulto alla intelligenza umana, lasciando all’IA l’eventuale spiegazione, evidenziare l’enorme differenza che esiste tra i due vocaboli, eppure osserviamo il continuo diffondersi di scambio lessicale tra i due termini, generando di fatto errate interpretazioni.
Come si è già avuto modo di evidenziare nella prefazione di un libro, “Ho 5.000 amici” del Prof. Corrado Faletti, si è arrivati al punto che si considerano amici addirittura i contatti, spesso mai incontrati, che si hanno sui vari social che affollano il WEB.
Spesso basta un semplice mi piace, o un commento su una foto o una frase, magari che accomuna quel momento e nulla più, che persone assai lontane, ritengono di essere amici, stravolgendo ogni significato enunciato in precedenza.
Ancor di più evidenziamo situazioni in cui da un rapporto di “amicizia” si passi ad un rapporto di “consulenza”, sminuendo quel rapporto lavorativo, finalizzato in ambiti precisi e regolato da “contratto”
Vediamo quindi cosa significa, per il nostro dizionario “Treccani” che è lo stesso utilizziamo sempre, la parola consulente.
Consulente: Che dà pareri, professionista a cui si ricorre per avere consiglio o chiarimenti su materia inerente alla sua professione: c. legale; c. tributario; c. del lavoro; c. editoriale, ecc.
Sembra evidente che il consulente, per professarsi tale, deve essere in possesso di un atto formale, redatto secondo determinate regole e formalità, generalmente stabilite per legge o per accordo tra le parti.
In sostanza un atto giuridicamente valido che rispetti specifici requisiti e produca effetti.
Diverso quindi dalla persona, chiunque essa sia, amico o conoscente, che trovandosi casualmente a chiacchierare, esprime un proprio parere, che magari viene ascoltato e messo in pratica, ma di cui non ha effettivo riscontro e responsabilità.
Altrimenti… saremmo tutti consulenti.
Oggi molti “amici” si sono ulteriormente trasformati ed evoluti, richiedendo prestazioni a pagamento di consulenza essendo divenuti Mental Coach.
Per cui i conoscenti sono diventati Amici, poi consulenti ed oggi mental coach.
Affermato da un numero sempre maggiore di conoscenti ed amici, con un riscontro oggettivo sui social e non solo, assistiamo a numerose pubblicità di questa forma di amicizia a pagamento che ha creato la nuova professione, o presunta tale, che sembra essere una evoluzione sociale del consulente “de che?” e lo psicologo “so tutto io”, quasi a squalificare le professioni di Psicologo e Consulente, il “Mental Coach”
Non siamo riusciti a trovare il significato di questa parola sul dizionario, ma una ricerca sul web, precisamente dal blog Unicusano, che sicuramente ha cercato di dare una spiegazione, rileviamo questo: Il Mental coach è un esperto in psicologia applicata e tecniche di Coaching che ha sviluppato competenze specifiche per aiutare le persone a migliorare vari aspetti della loro vita. Combina conoscenze di psicologia, neuroscienze, PNL (Programmazione Neuro Linguistica) ed altre discipline. Aiuta i clienti a identificare e chiarire i propri obiettivi, fornendo loro gli strumenti per raggiungerli… Lavora con i suoi assistiti per sviluppare strategie efficaci per superare blocchi mentali e limitazioni autoindotte che potrebbero ostacolare il loro progresso. Citazione che porta la data del 3 settembre 2024.
Secondo UniRoma5 il titolo di studio dovrebbe provenire da un corso triennale di Psicologia dello sport e mental Coahing, con un piano di studi di indirizzo Amministrazioni professionisti ed organizzazioni Sportive.
Esistono anche delle scuole professionali di mental coach che rilasciano dei diplomi…
Tuttologo a pagamento, quindi, con tariffe di tutto rispetto dal momento che, una sessione di “coaching” individuale può variare da €50 a €150, mentre, in ambito aziendale il costo varia da €150 a €350 circa a seduta.
Un modo come un altro per far soldi?
Non spetta a noi valutare, ma indurre a riflettere, soprattutto a chiederci:
Dove ci condurrà questa evoluzione della società?
Ettore Lembo
09/05/2025