CIÒ CHE L’OCCIDENTE ACCUSA - ETTORE LEMBO NEWS

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CIÒ CHE L’OCCIDENTE
ACCUSA,
L’ONU ACCOGLIE:
UNA CONTRADDIZIONE?

Normalmente si ritiene che alla civiltà occidentale vada attribuito il merito di conservare la democrazia, di diffondere il reciproco arricchimento culturale, di essere in poche parole depositaria dei valori più nobili e duramente raggiunti. Ebbene, tale mito viene a crollare se si pensa a tutte le contraddizioni insite in questo sistema, come quelle sorte recentemente con la nomina della Russia a membro del Consiglio di Sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Fatto, questo, che è stato visto con enorme preoccupazione da numerose correnti di pensiero, che gridano all’assurdità e al pericolo imminente. Ma cosa veramente è giustificabile in tutto ciò? Cosa merita di essere visto con paura, e cosa invece è solo una messinscena?
Secondo una nota fonte giornalistica italiana, per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si tratta di un "fallimento dell'istituzione", mentre il suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba parla di "schiaffo in faccia alla comunità internazionale", esortando gli attuali membri del Consiglio a contrastare qualsiasi tentativo russo di "abusarne". Si aggiunge la portavoce della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre, “convinta che Mosca ne approfitterà per diffondere disinformazione e giustificare l'invasione dell'Ucraina”.
Dall’altra parte, invece, in un'intervista alla Tass l'ambasciatore russo all'Onu Vassily Nebenzia ha definito "semplicemente assurda" l'idea di privare Mosca del diritto di presiedere il Consiglio, sottolineando che un'esclusione sarebbe impossibile senza modifiche alla Carta dell'Onu. Inoltre, questo permetterà di "supervisionare" alcuni dibattiti, tra cui quello sul controllo degli armamenti, così da “sollevare la necessità di un nuovo ordine mondiale per sostituire l'ordine unipolare”, come ha riferito lo stesso ambasciatore. Come anche confermano gli Stati Uniti, sarebbe veramente impossibile privare la Russia del diritto di ricoprire questo ruolo, più simbolico e procedurale che pragmatico: “ognuno dei 15 membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu - i 5 permanenti e i dieci a rotazione - presiede a turno l'organsimo, seguendo l'ordine alfabetico, e non ci sono circostanze codificate [...] che lo possano impedire. La Russia lo ha presieduto l'ultima volta nel febbraio dello scorso anno, il mese in cui ha lanciato la guerra in Ucraina”. Il fatto di essere in carica per questo ruolo politico, pur con un capo di Stato soggetto ad un mandato d’arresto internazionale per presunti crimini di guerra, non avrebbe fondamentalmente grandi ripercussioni nel quadro globale, come sostiene il rappresentante permanente italiano al Palazzo di Vetro, ambasciatore Maurizio Massari.
Intanto la Russia presenterà lunedì il suo programma di lavoro: come riportano le nostre fonti, “tra gli incontri già in agenda, un dibattito a livello ministeriale presieduto dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sulla difesa della Carta dell'Onu, che Mosca è accusata di continuare a violare per l'aggressione all'Ucraina, e uno sul tema della deportazione dei bambini ucraini in Russia, che era già in programma prima del mandato di arresto emesso contro Putin”.
Situazione paradossale, questa, mentre come le stesse fonti dichiarano per Mosca “ci sono più svantaggi che benefici”, in base alle parole degli analisti. Così commenta con The Voice of America Richard Gowan, direttore delle Nazioni Unite per l'International Crisis Group: "Credo che la gente la veda nel modo sbagliato: [...] questo mese è più un mal di testa che un vantaggio per i russi. Se tenteranno di usare la presidenza per cercare di creare problemi agli ucraini, o per spingere la loro narrativa sulla guerra, otterranno solo un enorme contraccolpo".
Ebbene, con tutte queste opinioni contrastanti, con questa enormità di punti di vista, un’affermazione sicura ci viene subito alla mente, ma la poniamo come una domanda che possa attirare qualche curiosità e riuscire a smuovere le coscienze: veramente riteniamo di doverci preoccupare per ciò che sta accadendo all’interno dell’ONU, come se si trattasse di qualcosa di così ingiusto e angosciante da dover essere visto con sospetto? Se tanto gridiamo all’assurdità nel vedere la Russia nominata in questa posizione, non ci chiediamo forse il perché questo sia stato permesso? Forse è stato permesso per il semplice fatto di essere legittimo? O il mondo intero, russofobo come tende a diventare, è totalmente uscito dalla propria strada? Con questa obiettività cerchiamo di ripulire quel che ci viene detto da inutili congetture, da allarmismi dettati solo da una propaganda martellante che, mentre di fatto le cose procedono e si svolgono come la giustizia comanda, nel suo modo di parlare al cittadino lo assorda di una moltitudine di pregiudizi che di vero hanno spesso molto poco.
Boris Borlenghi
04/04/2023


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