DRAGHI DAGLI USA SPINGE ALLA GUERRA - ETTORE LEMBO NEWS

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Draghi dagli Usa
spinge alla guerra?
Intanto Putin si prepara,
e Il popolo italiano
potrebbe dire
"NON IN MIO NOME"

Draghi spinge alla guerra l’Italia e l’Europa per conto di Biden, Putin risponde duramente.
Il popolo Italiano può farsi sentire se abbandona i personalismi, recandosi alle urne e scrivendo sulla scheda:
NON IN MIO NOME!
Una frase che dice NO alla guerra, nell’unico modo democratico e pacifico possibile.
Una frase che certamente annulla quel voto che prende in giro gli Italiani, non potendo scegliere i propri candidati, ma che in questo gravissimo momento grida a chi fino ad oggi non ha voluto ascoltare, nascondendosi dietro una falsa democrazia.
Una frase per proteggere il futuro dei figli e nipoti di tutti noi.
Una frase che può essere espressa come in un referendum, grazie al fortuito caso di una inutile chiamata al voto quanto mai antidemocratica.
L’ultima chiama prima del disastro? Mancano pochi giorni.
Forse l’aver proclamato Draghi politico dell'anno serve agli Usa di Biden per innescare la guerra in Europa ed in Italia?
E’ la domanda che tanti si pongono dopo che gli è stato consegnato il premio come miglior politico dell'anno all'Atlantic Council a Washington e la sua partecipazione al Palazzo di Vetro all’ONU.
L'apprezzamento del Presidente USA Biden, che con un messaggio inviato alla Appeal of Conscience Foundation ha premiato il premier italiano con lo World Statesman Award, dove ha scritto, "Mi congratulo con il mio amico, il premier Mario Draghi, per il suo lavoro per fare avanzare i diritti umani nel mondo. Draghi è stato una voce potente nella promozione della tolleranza e della giustizia, lo ringrazio per la sua leadership", rinnova la considerazione già data al G 20 di Roma svoltosi a fine ottobre 2021 e potrebbero lasciare intendere che possa trattarsi di una “promozione”.
Forse evitare ogni mediazione di pace, ma stimolare sanzioni e fornire armi e soldi per comprare armi significa far avanzare i diritti umani? Ridurre i popoli allo stremo crea si Leadership, ma forse da oppressione.
Ricordiamo tutti la frase di allora, “complimenti per l’ottimo lavoro” che Biden porse al Presidente Draghi per aver eseguito le direttive date all’Italia e trasmesse anche in Europa, pur se non incontrando il consenso della popolazione, che allora manifestava nelle piazze.
Che le parole di Biden inviate con il messaggio, possano far immaginare una “promozione” a Capo della politica, forse  di Guerra in Europa contro la Russia, potrebbero essere supportate dalle ancora più lusinghiere parole della laudatio di Henry Kissinger: "Il suo coraggio e la sua visione faranno sì che resterà con noi a lungo".
Che significa quel resterà a lungo con noi?
La politica di Draghi, esercitata a totale sostegno del volere del Presidente Biden contro la Russia, sembra lasciare poco spazio all’interpretazione, cosi come il non lavorare ad un possibile trattato di pace tra Ucraina e Russia, demandato ad altri, come la Turchia e la Francia, pur quest’ultima parte integrante dell’Europa, e che diverse volte ha cercato di creare una mediazione.
Le continue richieste di innalzamento di sanzioni contro la Russia e l’invio all’Ucraina di armi e soldi, sembrano essere il segno tangibile della volontà dei due, nonostante il differente volere contrario delle rispettive popolazioni.
Politica che Draghi esercita non solo in Italia, ma anche in Europa, sostenuto dalla Von der Leyen.
Chiedersi così a quali autocrazie si riferisce nel suo discorso proferito a New York, diventa quasi ovvio dal momento che forse quei governi, cui essi appartengono, si autoproclamano democrazie, ma sembrano anch’ esse delle vere e proprie autocrazie.
Da rilevare le parole che Draghi ha pronunciato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in qualità, forse per l’ultima volta, da Presidente del Consiglio Italiano.
“La guerra della Russia all'Ucraina mina "i valori" e "gli ideali" della comunità internazionale. Che deve restare unita e ferma nella riposta all'arroganza di Mosca, anche nel caso dei referendum sul Donbass che, ancora una volta, "violano il diritto internazionale".
Forse un referendum popolare viola il diritto internazionale perché potrebbe essere democratico?
Parole che ancora una volta non portano ad una distensione tra le parti, ma sempre più ad uno scontro ancora più duro, forse anche voluto dal momento che si attendeva il discorso di Putin.
Discorso rimandato non per un giallo, come la propaganda vuole comunicare, ma per ragioni interne alla Russia. Infatti per parlare a tutta la nazione, bisogna farlo in certi orari.
La differenza di oltre 7 ore di fuso orario tra un estremo e l’altro del territorio, non darebbe uniformità.
Discorso fatto poi alla Nazione da Putin, dopo aver per l’appunto anticipato un probabile referendum tra la popolazione dei territori contesi, che non lascia margini ad un arretramento, bensì ad una totale difesa oltre che ad una eventuale risposta durissima.
Così il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato una mobilitazione parziale in Russia "per difendere il Paese, useremo tutti i mezzi a disposizione" richiamando circa 300.000 riservisti
Un vero e proprio monito all'Europa e agli Stati Uniti sull'uso dell'arsenale atomico. Nette le parole del ministro della Difesa Shoigu: "Siamo in guerra contro tutto l'Occidente".
Un occidente che sembra non essere tutto l’occidente, ma solo una parte politica minoritaria dell’occidente ma che detiene enormi poteri economici.
Ed il resto del mondo?
Il continuo alzare l’asticella della guerra, sembra infatti preoccupare anche la Cina, che chiede "dialogo" e ribadisce di appoggiare "qualunque sforzo" che porti al cessate-il-fuoco. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin.
Una Cina discutibile certo, ma che vede in Biden un pericoloso nemico, se ricordiamo le recentissime provocazioni di alcuni giorni prima.
Una tensione che cresce di giorno in giorno, di cui non si possono prevedere gli esiti, e che, se da un lato hanno già provocato lutti e disastri, questa accelerazione irrazionale, potrebbe portare alla catastrofe.
Ma i popoli, vogliono questa guerra?
Forse incautamente è stata data la possibilità agli Italiani di fermarla, utilizzando una elezione.
Scrivendo sulla scheda:
NON IN MIO NOME
Ettore Lembo
21/09/2022

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