Vai ai contenuti

TERREMOTO DI MAGNITUDO 8.8 IN KAMCHATKA - ETTORE LEMBO NEWS

Salta menù
Title
Salta menù
Terremoto di magnitudo 8.8 in Kamchatka:
onde di tsunami già in movimento,
allarme in tutto il Pacifico

Un violentissimo terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito oggi l’Estremo Oriente russo, scuotendo la penisola della Kamchatka e innescando un allarme tsunami che interessa l’intero bacino del Pacifico. L’epicentro è stato localizzato a circa 130 chilometri a est di Petropavlovsk-Kamchatsky, a una profondità di 19 chilometri. Secondo i sismologi, si tratta del sisma più forte nella regione dal 1952 e uno dei dieci più potenti mai registrati nel mondo.

Le prime onde hanno già raggiunto le coste
In Russia, onde alte fino a 4 metri hanno investito la cittadina di Severo-Kurilsk, causando allagamenti, danni a strutture e l’evacuazione di circa duemila persone. Alcuni feriti lievi sono stati soccorsi. In Giappone, le onde hanno raggiunto i 50 centimetri in porti come Ishinomaki e Tokachi, ma le autorità temono picchi superiori ai tre metri. Sono state evacuate oltre 900.000 persone. Alle Hawaii, a Midway Atoll, si sono registrate onde fino a 1,8 metri. Evacuazioni e chiusure precauzionali sono in corso anche in Alaska, lungo le Aleutine. L’allerta coinvolge numerosi Paesi costieri: da Guam al Canada, dal Messico al Cile, dalle Filippine alla Nuova Zelanda.

Un sisma di potenza eccezionale
Il terremoto ha avuto una durata superiore ai novanta secondi. Secondo l’USGS, è stato causato dallo scorrimento improvviso tra le placche pacifica e nordamericana lungo una nota zona di subduzione. Gli esperti ipotizzano che il sisma sia stato preceduto da una scossa premonitrice di magnitudo 7.4 registrata il 20 luglio. Sono attese scosse di assestamento nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

Rischi in evoluzione: lo tsunami non è finito
Il Pacific Tsunami Warning Center avverte che le onde potrebbero continuare ad arrivare per ore, a tratti. Come spesso accade in questi eventi, la prima onda non è necessariamente la più distruttiva. Alcuni dei picchi più pericolosi si manifestano a distanza di tempo dalla scossa iniziale. La popolazione costiera è invitata a mantenere alta l’attenzione, ad allontanarsi dalle spiagge e a seguire esclusivamente le fonti ufficiali.

Un ricordo drammatico: il terremoto del 1952
Il sisma del 30 luglio 2025 richiama alla memoria il devastante terremoto del 1952, sempre nella stessa regione, che raggiunse magnitudo 9.0. Quell’evento generò uno tsunami con onde alte fino a 18 metri e provocò oltre 2.300 morti. Oggi, grazie ai sistemi di monitoraggio e allerta, la reazione è stata più tempestiva, e al momento non si registrano vittime.

🇮🇹 E l’Italia? Monitoraggio attivo, nessun rischio diretto
Sebbene l’evento si sia verificato nel Pacifico, l’Italia segue con attenzione l’evolversi della situazione. L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), insieme al SiAM – Sistema nazionale di Allertamento per i Maremoti, alla Protezione Civile e all’ISPRA, è operativo nel monitoraggio internazionale degli tsunami.

Al momento non vi è alcun rischio per le coste italiane: la distanza geografica e la conformazione del bacino mediterraneo escludono un impatto diretto. Tuttavia, il sistema di sorveglianza italiano resta attivo in modalità di vigilanza. Il Centro Operativo nazionale mantiene i contatti con gli organismi internazionali di allerta e garantisce la trasmissione di eventuali comunicazioni in caso di sviluppi imprevisti.

Questo evento offre l’occasione per ribadire l’importanza dell’informazione e della prevenzione anche in Italia. La Protezione Civile, tramite iniziative come “Io non rischio – maremoto”, prosegue nella sensibilizzazione dei cittadini, ricordando che la conoscenza dei rischi è il primo strumento di sicurezza.

Luisa Paratore
31/07/2025

Fonti:
USGS – United States Geological Survey
Pacific Tsunami Warning Center – NOAA
The Guardian – Live updates
Reuters – Tsunami warnings after Russia quake
NDTV – Russia tsunami footage
Wikipedia – 2025 Kamchatka Peninsula earthquake
Protezione Civile – rischi.protezionecivile.gov.it
INGV – www.ingv.it
ISPRA – www.isprambiente.gov.it
.
Torna ai contenuti