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APRILIA: LA CITTA' FERITA - ETTORE LEMBO NEWS

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Aprilia, la città ferita:
tumori, inquinamento e un silenzio che uccide

Aprilia è una città ferita. Una ferita aperta, che sanguina da anni tra i silenzi istituzionali, l’inquinamento diffuso e l’aumento costante dei casi di cancro. Secondo lo studio epidemiologico più recente, Aprilia registra un tasso di mortalità per tumori pari a 33 decessi ogni 10.000 abitanti, contro una media regionale di 30 e nazionale di 28. È il valore più alto dell’intera provincia.

Gli uomini si ammalano soprattutto di tumore al polmone e alla vescica, mentre nelle donne si osservano eccessi per il seno, lo stomaco, la vescica, e in particolare per la tiroide. Le zone più colpite sono Campo di Carne, La Cogna e Fossignano: aree periferiche dove impianti industriali, discariche e siti contaminati convivono da decenni con le abitazioni.

Il dato più preoccupante riguarda il tumore alla tiroide nelle donne. In città rappresenta circa il 7,7% di tutte le diagnosi oncologiche femminili, un valore superiore rispetto alla media italiana. Nella fascia 50–69 anni, la percentuale è del 6,6%. Nella provincia di Latina, i tassi di incidenza del tumore tiroideo sono stati per anni tra i più alti in Italia, con una crescita costante fino al 2007 e livelli ancora oggi elevati. Pur tenendo conto della sovradiagnosi, dovuta alla maggiore diffusione degli screening, resta significativa la presenza di tumori clinicamente avanzati.

L’assenza di un registro tumori infantili rende impossibile misurare l’incidenza reale tra i bambini. Le stime non ufficiali parlano di 24 casi ogni 100.000 minori, un dato superiore alla media regionale. Ma senza un sistema di sorveglianza dedicato, questi numeri restano invisibili, come le famiglie che ne sono colpite.

Sul fronte scientifico, l’inquinamento atmosferico è da anni classificato come cancerogeno certo. Ogni aumento di 5 µg/m³ di PM2.5 comporta un incremento del rischio di tumore al polmone tra il 14 e il 18%. Il biossido di azoto aumenta il rischio di circa il 10%. Studi internazionali hanno associato l’inquinamento anche a tumori alla vescica, al seno, alla prostata e al cervello. Tuttavia, Aprilia non dispone di una rete pubblica e trasparente di monitoraggio dell’aria. I dati, quando esistono, non sono accessibili, e nessuna correlazione tra inquinamento e malattia è mai stata ufficialmente studiata.

Nel 2025 sono stati attivati screening oncologici gratuiti per tiroide, colon, utero, prostata e testicoli. Un’iniziativa positiva, ma parziale. I tumori vengono individuati prima, ma le cause restano inalterate. Nessuna bonifica ambientale, nessuna mappatura delle esposizioni, nessun piano di prevenzione territoriale.

Contro questa assenza di risposte si è mosso il Comitato Spontaneo di Via Scrivia, che ha presentato ricorso al TAR del Lazio per fermare la costruzione di una nuova discarica a Sant’Apollonia, autorizzata dalla Regione nel maggio 2025. Il progetto, affidato alla società FRALES Srl, dovrebbe sorgere a ridosso di aree già compromesse come La Cogna. Il comitato contesta l’assenza di confronto pubblico, il rischio sanitario e la mancata valutazione cumulativa degli impatti ambientali. Dopo richieste formali ignorate, ha promosso una raccolta fondi, presentato esposto alla Presidenza della Repubblica e convocato assemblee aperte. In una di queste, la tensione è esplosa in una colluttazione tra due esponenti politici. Il comitato ha ribadito la propria neutralità: “Siamo solo dalla parte della vita”.

Le associazioni storiche come Aprilia Libera e La Città degli Alberi si uniscono al grido d’allarme. Chiedono un registro tumori comunale, una rete autonoma di centraline ambientali, la bonifica dei siti contaminati e la trasparenza su autorizzazioni industriali. Chiedono partecipazione, accesso ai dati e responsabilità politica.

Aprilia oggi è il paradigma di ciò che accade quando salute, ambiente e potere vengono separati. È una città dove morire di tumore è più facile, ma sapere perché è ancora impossibile. Dove i cittadini si vedono negare la verità, mentre il territorio continua ad ammalarsi. Eppure, una parte della popolazione resiste. Scava nei documenti, legge tra le righe delle delibere, fotografa fumi e discariche, costruisce alternative. Perché sapere è già una forma di cura. E il silenzio, qui, è diventato il veleno più pericoloso.

Luisa Paratore
29/07/2025

Fonti
Studio epidemiologico ASL–Comune di Aprilia 2012–2016

Registro Tumori del Lazio – RTLT 2018

Registro Tumori Italiani – Airtum

Latinatu.it – Dossier su incidenza tumori e comitati civici

Betapress.it – Inchiesta su silenzi istituzionali e mortalità

Studio93.it – Analisi epidemiologica per zone urbane

LaSpunta.it – Ricorso TAR Comitato Via Scrivia

IlCaffe.tv – Assemblee pubbliche e inchieste ambientali

Lifenet.it – Avvio screening oncologici 2025

IARC – Classificazione cancerogeni ambientali

Nature, PubMed, MDPI – Studi su PM2.5, NO₂ e rischio oncologico

Regione Lazio, AUSL Latina – Atti sanitari, rapporti RTPLT

ScienzaInRete – Sovradiagnosi tumore tiroide

Regione Campania – PDTA carcinoma tiroideo 2023
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