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LA RIFORMA FISCALE 2025 - ETTORE LEMBO NEWS

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Riforma fiscale 2025:
il fisco cambia volto tra testi unici,
nuove garanzie e familiari a carico allargati.

Approvati dal Governo i nuovi decreti legislativi: IRPEF e IRES ritoccate, arriva il Testo unico IVA, si rafforza lo Statuto del contribuente. Tutte le novità per professionisti e tecnici.

IL PUNTO DI SVOLTA: VIA LIBERA ALLA RIFORMA FISCALE
Il 14 luglio 2025 il Governo ha approvato in via preliminare i decreti legislativi attuativi della delega fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), segnando un passaggio epocale per il nostro ordinamento tributario. Lo ha fatto con una logica sistemica: non solo ritocchi, ma riorganizzazione e riscrittura profonda del lessico normativo e della struttura fiscale.

Non si tratta di meri aggiornamenti. Il cuore della riforma è l’unificazione e semplificazione normativa attraverso testi unici, l’introduzione di nuove garanzie procedurali per il contribuente, e la revisione della nozione di “familiare a carico”. Si pongono così le basi per un ordinamento più razionale e più conforme, almeno nelle intenzioni, alle esigenze della contemporaneità digitale e globale.

DECRETI OMNIBUS E TESTO UNICO IVA: COSA CAMBIA
I provvedimenti in esame preliminare sono tre: un decreto correttivo e integrativo in materia di IRPEF, IRES, fiscalità internazionale, successioni, registro, riscossione e Statuto del contribuente; un Testo unico IVA destinato a sostituire il DPR 633/1972 e il D.L. 331/1993; infine un terzo decreto omnibus che interviene su detrazioni, soggetti fiscalmente a carico e rinvio del pensionamento.

IRPEF e IRES vedono confermata la struttura a tre aliquote. Tuttavia, il sistema si snellisce con l’obiettivo, dichiarato ma ancora vago nei dettagli, di una futura flat tax incrementale. Sul versante delle imprese, la cosiddetta “derivazione rafforzata” viene estesa, ma restano da definire i margini per le PMI.

Il nuovo Testo Unico IVA, atteso da anni, codifica 171 articoli in 18 titoli, armonizzando le norme oggi frammentate. Un passo avanti per chiarezza e certezza del diritto, anche se serviranno notevoli adeguamenti nei gestionali e nei meccanismi di verifica interni.

STATUTO DEL CONTRIBUENTE: GARANZIE RAFFORZATE E AUTOTUTELA OBBLIGATORIA
La riforma tocca finalmente anche lo Statuto del contribuente (legge n. 212/2000). Viene introdotta la generalizzazione dell'autotutela obbligatoria anche per gli atti sanzionatori, con obbligo per l’amministrazione di intervenire in caso di evidente illegittimità, senza attendere un ricorso giudiziale.

Inoltre, si potenzia il principio del contraddittorio preventivo, con maggiori vincoli per l’amministrazione finanziaria e maggiore margine d’azione per i difensori tributari. Una conquista per l’equilibrio tra fisco e cittadino, anche se resta da vedere la tenuta operativa nelle sedi territoriali.

FAMILIARI A CARICO: NOZIONE ESTESA, NUOVE IMPLICAZIONI
Una delle novità meno discusse ma potenzialmente più insidiose riguarda la ridefinizione della nozione di familiare fiscalmente a carico.

Il nuovo decreto (fonte: Regione Emilia-Romagna, Notiziario Parlamentare 22 luglio 2025) amplia il perimetro includendo il coniuge non separato, i figli del coniuge deceduto, i soggetti conviventi indicati all’articolo 433 del Codice civile e coloro che ricevono assegni alimentari risultanti da obbligo legale.

Questo ampliamento, se da un lato garantisce maggior tutela alle famiglie moderne, dall’altro impone una revisione della prassi dichiarativa e dei controlli ex post. Gli studi professionali dovranno aggiornare le procedure interne, con impatti anche sul calcolo delle detrazioni.

TERZO SETTORE E SPORT: REGIMI PIÙ CHIARI
Altro tassello importante è l’intervento su enti del Terzo Settore, associazioni sportive dilettantistiche e società sportive. In particolare, è sospesa l’imposizione sui beni figurativi – cioè intestati ma non nella disponibilità diretta – in caso di variazione statutaria o cambio di destinazione d’uso, se conforme all’articolo 79 del Codice del Terzo Settore. Viene inoltre esteso il regime fiscale della legge n. 398/1991 anche alle associazioni sportive dilettantistiche non lucrative in regime agevolato.

Si tratta di misure attese da tempo, che mirano a ridurre la precarietà interpretativa che ha spesso penalizzato il Terzo Settore, sottoponendolo a prassi discordanti e controlli disomogenei.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE: PIÙ CHIAREZZA, MA SERVONO ISTRUZIONI OPERATIVE
La riforma si muove con ambizione, ma pone interrogativi tecnici che gli operatori del diritto dovranno affrontare rapidamente. In particolare, ci si chiede quali saranno i tempi effettivi di entrata in vigore dei nuovi decreti, come si armonizzeranno i testi unici con la giurisprudenza pregressa, e se le garanzie procedurali introdotte saranno davvero sufficienti a riequilibrare il rapporto tra contribuente e amministrazione.

Nel frattempo, per noi tecnici e professionisti del diritto, si impone uno studio attento e tempestivo. Il cambiamento è in atto. E se il fisco cambia volto, è bene riconoscerne subito le linee, prima che siano tracciate dai modelli precompilati.

Luisa Paratore
29/07/2025

Fonti normative e documentali:
Legge 9 agosto 2023, n. 111 (delega fiscale); Consiglio dei Ministri, seduta del 14 luglio 2025; Regione Emilia-Romagna, “News dal Parlamento”, 22 luglio 2025; Altalex, “Riforma fiscale 2025, via libera del Governo”, 28 luglio 2025; Ratio Quotidiano, “Terzo decreto correttivo”, luglio 2025; DottrinaLavoro.it, “Riforma fiscale e Terzo Settore”, luglio 2025; Fiscoetasse.com, “Riforma fiscale 2025”.
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