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L'ORDINAMENTO GIURIDICO DELLA SOCIETA' - ETTORE LEMBO NEWS

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L'ORDINAMENTO GIURIDICO DELLA SOCIETA'

NEWS > AGOSTO 2025
L'ORDINAMENTO GIURIDICO DELLA SOCIETA'

 
Necessità delle leggi
Le leggi sono la struttura architettonica di una società. La "comunità" (familiare, nazionale ecc.) come tale si compone senza leggi, ma in seguito (quando non si tratti della famiglia, dove vige il potere dominativo ed educativo dei genitori, o di altre piccole comunità), esige le leggi per permettere ai suoi componenti -individui e gruppi- di coesistere e vivere ordinatamente. Senza le leggi regna il caos, si ha l'orda che avanza e vive seguendo impulsi di violenza e di conquista, o l'anarchia e il marasma sociale, oppure la società resta abbandonata all'arbitrio di un autocrate, di un gruppo dominante, di un regime, senza garanzia di sicurezza e di rispetto dei diritti umani e civili per i suoi membri.
La legge regola ma anche garantisce i diritti della persona, li determina ma anche li difende, ne ordina l'esercizio ma fa confluire l'attività che di svolge nell'esercizio dei propri diritti e nell'adempimento dei doveri corrispondenti, verso un risultato di unità, coesione, di pace sociale.
La stessa sicurezza sui diritti e doveri dei cittadini in ordine alla vita sociale, non si avrebbe mai, in concreto, senza la legge.
Per questo fin dai primordi della società organizzata la pacifica convivenza è stata regolata e garantita mediante un ordinamento giuridico, cioè un complesso di norme regolatrici e in parte limitative dell'operare umano, forse dapprima non formulate in codici ma sentite e ammesse dalla comunità e poi tradotte in termini giuridici e imposte dall'autorità, come ci risulta dalla storia dei popoli civili anche più antichi: dagli egiziani ai babilonesi, all'estremo oriente. La civiltà ellenica e poi soprattutto quella romana segnarono il meriggio del diritto nel mondo antico. E' infatti in questi due contesti socio-politici che matura pienamente la coscienza giuridica che pone a base della convivenza un diritto obiettivo, sicuro, indiscusso. Specialmente in Grecia si affina il senso del diritto che poi viene universalizzato da Roma. E' sul fondamento della legge che sorge la polis; e la sua difesa è affidata sia alla cinta muraria e alle altre opere di fortificazione come baluardo contro gli attacchi esterni, sia al rispetto della legge come garanzia contro ogni attentato interno all'ordine sociale, tanto che Eraclito afferma che per la legge il popolo deve combattere come per le sue mura.
L'esaltazione delle leggi nella tradizione classica
LO spirito ellenico è talmente sensibile al valore del diritto obiettivo, che, per esso, dove non vi è legge non vi è traccia di natura umana e tutto ciò che è fuori dall'ordine legale è qualcosa di disumano, tanto che chi sta al difuori della legge è rappresentato come un mostro, perchè sta al difuori non solo della comunità ma anche del genere umano.
Così già nei poemi omerici i ciclopi vengono qualificati come "dei senza legge" e Polifemo come un terribile mostro, perchè ignaro di leggi. Il cittadino che violando la legge si pone al di fuori della comunità, cade sotto la sanzione delle leggi, come si vede nell'orazione di Lisia, dove Eufileto risponde alle implorazioni di Eratostene di rendergli salva la vita: " non sono io che ti uccido, ma ti uccidono le leggi della città".
I grandi filosofi greci fanno l'esaltazione della legge.
Così Socrate, pur affermando la sua fede in una giustizia superiore, per la validità non è necessaria una sanzione positiva nè una formulazione scritta, insegna a rispettare le leggi dello Stato; anzi egli giunge a dire che il buon cittadino deve ubbidire anche alle leggi cattive, per non incoraggiare il cattivo cittadino a violare quelle buone (principio che mette in pratica lasciandosi condannare a morte).
Platone, nelle Leggi insegna che l'essenza di ogni vera cultura è l'educazione dell'aretè, o virtù della giustizia, intesa come tendenza, brama e bisogno di diventare un perfetto cittadino, che sappia sia ubbidire sia comandare in base al diritto. E nel mito Prometeo, riportato nel Protagora, fa il più significativo elogio del diritto, che presenta come il dono della legge e della giustizia che salva l'uomo dalla distruzione. Anche Aristotele nella Politica e nell'Etica esalta la legge come fondamento dello Stato.
Da quelle antiche sorgenti procede il senso e il rispetto del diritto che si trova nelle opere dei saggi di ogni tempo fino a Montesquieu, che fa della legge un'espressione dei rapporti tra gli uomini derivanti dalla stessa natura e una base dell'eguaglianza; e ai moderni fautori dello Stato di diritto, in cui nulla è lasciato all'arbitrio e tutta la convivenza è regolata dalle leggi, sotto il controllo di organi appositi.
L'ordinamento giuridico
L'insieme dei rapporti tra i membri della società e la società stessa e l'autorità che la regge, e dei rapporti che i membri della società hanno tra di loro in base alle norme e leggi stabilite, si chiama ordine giuridico. L'ordinamento rappresenta il modo concreto di porsi dll'ordine giuridico in una società: legge costituzionale, leggi civili e penali, forma politica di reggimento.
In ogni caso il concetto-chiave è quello di ius, cioè diritto, oggetto della giustizia, virtù che spinge a dare a ciascuno il suo: individuo, società, autorità, suddito ecc.; ius inteso pertanto come valore oggettivo che precede la stessa facoltà di fare, di avere, di esigere, di essere ecc., che si suole chiamare diritto in senso soggettivo. Il diritto oggettivo, come esigenza di giustizia commisurata, nella società, al bene comune, è il perno di un ordinamento giuridico rispondente alla finalità della persona umana e della comunità che deve trovare negli ordinamenti un sistema adatto di servizi per il raggiungimento del suo scopo, cioè la perfezione dell'uomo realizzata mediante un insieme di beni economici, spirituali, culturali,religiosi ecc, che costituiscono il bene comune. E'proprio per raggiungere questo bene operando secondo norme precise e stabili che assicurino la disciplina delle attività sociali ad esso convergenti, che è richiesto l'ordine giuridico.
Esso può garantire una relativa pace nella convivenza pur non essendo mai tale da eliminare ogni motivo di contrasto e da stabilire sulla terra la pace perfetta che solo avrà luogo nei cieli, dove regna sovrana la legge perfetta della volontà di Dio, cioè del bene. Pur tra le imperfezioni delle istituzioni umane, che sempre più dovranno progredire, occorre lavorare per attuare quella legge divina del bene sicut in coelis et in terra.

Don Walter Trovato
G.N.S. ID 21293
Presidente Comitato La Migliore Italia
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